
Perchè alcuni piloti vincono il mondiale di F.1 ed altri, comunque validi, non hanno mai vinto nulla? La statistica ci dimostra che i grandi talenti emergono sempre, se non si bruciano prima, e che a volte le opportunità della vita possono essere colte
Anche se questo modernità liquida ci chiede di essere politically correct, rispettosi della diversità più fragile e della libertà più inopportuna, maledettamente ipocriti nel cuore e ignoranti nella mente... la dura realtà è che il mondo funziona in modo diverso fin dall'inizio dei tempi! Gli squali mangiano quello che trovano nel loro cammino. Non ho mai visto uno squalo vegan. I terremoti distruggono tutto. Non ho mai visto un terremoto pietoso. Chi mè più forte vince sul più debole. Ed è la natura.
Dunque, se vogliamo essere davvero genuini, riportando questa considerazione nel motorsport della massima categoria, dobbiamo ammettere che non tutti i piloti di F.1 sono e possono essere dei campioni! Bottas è un campione? No! Stroll sarà un futuro campione? No! Verstappen invece? Si! Alonso è un campione ancora oggi? Si! Il grande Schumacher era campione anche da anziano alla Mercedes? Si! E così via. Il ragionamento che c'è dietro queste affermazioni è semplicissimo e lo può capire anche un bambino con minime competenze matematiche, in quanto è statistico. Guardate cercando su internet il miglior risultato ottenuto entro la seconda stagione di F.1 da parte dei piloti che hanno vinto mondiali negli ultimi 20 anni (per non andare troppo lontano) e troverete la risposta. La maggior parte di essi hanno fin dall'inizio raggiunto risultati sorprendenti, anche con vetture modeste in uno sport dove il mezzo conta moltissimo. Parlando dei campioni mondiali attualmente in attività, noterete che Vettel, Alonso, Hamilton hanno vinto la loro prima gara prestissimo! Si può dunque affermare con il sostegno delle prove che "campioni si nasce".
Tipi come Vettel, Alonso ed Hamilton sono di livello superiore agli altri piloti della F.1 (che sono comunque ottimi piloti). Verstappen potrebbe entrare presto in questa cerchia. Ma qui va introdotta una ulteriore riflessione che riguarda la possibilità di "bruciarsi", come ad esempio fu per Montoya: bisogna saper gestire il talento che la natura ti dona! Per concludere è giusto far notare che la storia della F.1 ha visto campioni del mondo che non rientrano pienamente nella prova statistica suddetta, come ad esempio Raikkonen, Rosberg e Button per non andare troppo lontano: in questo caso essi, ottimi piloti ma non di livello superiore, hanno saputo cogliere l'opportunità della vita. Una macchina vincente ovvero. Dunque potremmo anche dire che "a volte campioni si diventa".
CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO