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Porsche 944

Nata come evoluzione della poco amata 924, non convinse i puristi del marchio, legati indissolubilmente alla 911

Nella seconda metà degli anni ’70 la casa tedesca propose in listino un modello non eccessivamente costoso ma dalla tecnologia avanzata. La 924, questo il nome dell’auto, aveva il motore in posizione anteriore longitudinale e componenti in comune col gruppo Volkswagen. Questo creò scandalo tra i “porschisti” puri che erano devoti del motore posteriore a sbalzo 6 cilindri boxer (quello della 911). Ma l’auto ebbe un buon successo e la sua evoluzione dei primi anni ’80, la 944, riuscì addirittura a conquistare l’appellativo di “bella” tra alcuni appassionati. Effettivamente la 924 non aveva una forma particolarmente eccitante, ma l’erede, grazie ai passaruota allargati e ai motori più potenti, aveva un certo fascino. Certo i “porschisti” puri non considerarono nemmeno essa degna del marchio ed ancora oggi è così. Ma i molti club di appassionati della 944 (basta fare un giro su internet) dimostrano l’esistenza di un folto gruppo di “porschisti” magari “impuri” ma colmi di passione!

La 944 nacque nel 1983 con un motore 4 cilindri in linea anteriore longitudinale raffreddato a liquido 2.5 da 165 cv. L’auto era molto sofisticata per l’epoca essendo dotata di iniezione elettronica Bosch. Nel 1984 venne realizzata la versione Turbo con turbocompressore KKK (K26) raffreddato a liquido con intercooler aria-aria e la potenza salì a 220 cv a 5800 giri, con una coppia di 33,6 kgm a 3500 giri. Il cambio della 944 è un 5 rapporti + rm posteriore, in blocco con il differenziale, collegato al propulsore mediante sistema “transaxle”. Le sospensioni sono anteriori del tipo MacPherson con bracci inferiori ad A e barra antirollio da 22mm e posteriori a bracci oscillanti e barra di torsione + barra antirollio da 18 mm. I freni servoassistiti con circuito idraulico a depressione, 4 pistoncini in alluminio, 4 dischi autoventilanti, ripartitore di frenata posteriore. L’auto pesava circa 1250 kg con distribuzione delle masse 49/51% anteriore/ posteriore ed aveva una bella penetrazione aerodinamica con un CX di 0,33.

Su strada l’auto denuncia i suoi anni soprattutto a livello di confort: le vibrazioni si sentono tutte. Il motore, soprattutto quello della turbo, offre tante emozioni ma non bisogna mai eccedere col gas o si rischia di innescare funambolici (ma controllabili) sovrasterzi di potenza che richiedono perizia nella guida. Ma in generale il comportamento è sicuro e la frenata potente (con abs nella turbo). Il servosterzo, l’aria condizionata e gli alzacristalli elettrici vennero proposti di serie solo al partire dal 1985, anno in cui gli interni subirono un deciso restyling. Passeggiando per le strade ci si fa notare: l’auto è bassa e dalla forma coinvolgente. Tutte montavano di serie un sofisticato impianto hi-fi Blaupunk. Comprare una Porche 944 non è impossibile. In Italia se ne trovano parecchie ed in buone condizioni. I modelli più rari e costosi sono la 2.7S, la Turbo Cup (da 290 cv). La meccanica è affidabile e richiede interventi di manutenzione non molto costosi con pezzi di ricambio facilmente reperibili.

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